Descrizione
Coppia di tarsie in filo di paglia* raffiguranti paesaggi costieri in cornice ovale decorata a motivi vegetali, Nord Europa XVIII secolo.
Il nostro riferimento: A03655
*L’intarsio di paglia sembra datare dal XIII° secolo, ma conobbe il suo maggior sviluppo nel Settecento. L’intarsio in paglia consisteva nell’incollare sulla superficie del legno segmenti di paglia di differenti colori. Si utilizzavano steli di grano, di orzo o di avena; sia al naturale, che tinti. La paglia si poteva anche ombreggiare nello stesso modo della placcatura. Dapprima si selezionavano gli steli necessari alla composizione, li si apriva nel senso della lunghezza con l’unghia e li si distendeva con un ferro caldo. Si procedeva alla tintura, con i diversi colori scelti, delle quantità di fili necessaria al lavoro. Si eseguiva il disegno dell’intarsio su di un foglio di carta, lo si ritagliava con un trincetto ottenendo diversi foglietti, come le tessere di un mosaico, che necessitassero dello stesso tipo di paglia e di colore. Su di essi con della colla di amido si incollavano i pezzetti di paglia, dalla parte della superficie interna che è la meno brillante, tagliati leggermente abbondanti. Si poneva tutto sotto la pressa ed una volta asciugato si tagliava con precisione la paglia debordante, seguendo la sagoma della tessera di carta. Ottenute tutte le tessere si ricomponeva l’intarsio incollandole dalla parte della carta e partendo dal centro verso l’esterno del disegno. Come per l’intarsio in legno era necessaria la massima precisione, soprattutto perché la paglia non veniva originariamente verniciata o rifinita in alcun modo, ma lasciata così come si presentava dopo l’incollaggio. Anche per l’intarsio in paglia si preparavano filetti preconfezionati come per quello in legno.
Fonte: scheda scritta dall’antiquario Pierdario Santoro per “L’Informatore Europeo”.
Alt. cm 36 , larg. cm 54 – Alt. cm 33 , larg. cm 51,5